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IL SILENZIO DEI COMPARI

Il ministro degli esteri della Romania, ben sapendo a memoria che in Italia si affollano i faccendieri compari di quelli che vanno a caccia di audaci avventure in ogni parte del mondo, spedisce rimproveri perché c’è qualche riserva sulle doti dei suoi compaesani che non brillano per imprese di grande pregio e meritevoli di incondizionato affetto. E allora diamo un esempio al ministro permaloso che preferisce parlare a occhi chiusi e orecchie foderate. Io, che abito in Italia in casa mia nel luogo di nascita svolgendo un lavoro non di primo piano ma dal reddito normale, improvvisamente deciso di trasferirmi in Romania senza un euro in tasca, anzi portando con me i risparmi che arrivano al massimo all’acquisto di quattro tramezzini al bar dell’angolo e quindi è difficile a dirsi che, se decido di cambiare aria, significa che la mia situazione non è così soddisfacente da consentirmi una vita apprezzabile che, al contrario, mi sollecita ad andare via nella speranza di imbattermi in guizzi di fortuna nella nuova realtà. Invece non accade nulla: gli euro disponibili finiscono, lavoro non si trova, io che faccio? Dormo una notte senza coperte in una fabbrica in disuso, dopo due giorni di digiuno le strade aperte sono poche: o spaccio droga o provvedo pistola alla mano con rapine in ville, salvo qualche incursione nel settore prostituzione, altro teatro di violenza abbastanza fruttifero.
E allora il romeno ministro mugugnante ha qualche consiglio da darmi o conosce misteriose formule che potrebbero farmi volare alto in Romania quando arriverò a trasferirmi nel suo paese senza danaro, casa e lavoro? Comunque lui sa benissimo che da noi, anche se numerosi fra quelli che nella vita non hanno mai concluso alcunché e pochi con un pizzico di cervello, ci sono alcuni che parlano al vento lanciando proclami con invito ad accogliere a braccia aperte chiunque arriva arriva, compresa una voce di cui è meglio non fare cenno per non avere bisticci con chi si è assunto la vocazione di essere buonista ad ogni costo per mestiere ma, purtroppo, trascurando i danni che ne derivano al resto della comunità. Soltanto Berlusconi, disperatamente solo, ci ha regalato una razione di sollievo quando ha detto: “non mi ero mai accorto dello sterminato numero di italiani imbecilli”, un pannicello caldo per noi che già lo sapevamo ma, facciamone tesoro, non si può avere tutto dalla vita. Comunque grazie Silvio.

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